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bio

Avviato alla pittura fin da bambino dal padre Guido (pittore e scultore) a sua volta allievo dello scultore Alfredo Bai, Luca apprende le tecniche del disegno dagli insegnamenti del padre che lo portano a cimentarsi con il carboncino, l’acquerello e l’olio. Figurativo e paesaggi sono la base da cui parte per il suo percorso artistico di ricerca che lo porterà all’astrattismo odierno. 

Dal 1982 lavori a carboncino, china e acquerello. Alla fine degli anni ’80 brevi e fugaci lavori sul fumetto. Dagli anni ’90 in poi una continua ricerca evolutiva dal figurativo all’astratto materico.

Nella sua pittura vive la sua “doppia anima". La duplicità del suo modus vivendi è condizionata dalla concezione del mondo  sempre in movimento tra l’infinito e il nulla. Nel suo gioco l’incontro con la realtà crea fratture che la serie di lavori dimostrano. Accanto ad esse nascono figurazioni con caratteristiche materiche informali ed il basso rilievo Oggettivistico.

I lavori sulle Fratture dimostrano come la tela è intesa non come superficie pittorica, ma come campo di azione della vita. Le lacerazioni sono radicali, con forti contrasti cromatici e dislivelli materici. Il gesso, l’elemento principale dei lavori, incontra l’Informale italiano, le colate dell’Action Painting,  ma soprattutto il basso rilevo dell’Oggettivismo.

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